
LISA WHO?
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Lisa Stefani is a painter born in Vicenza in 1991, she currently lives and works in Turin.
Her works represent scenes of everyday life, portraits, contemporary lifestyles, but also the political powers and the mass culture. Currently she mainly paints glimpses of radioactive cities, evoking degradation, isolated suburbs, urban chaos: you can see waste bins, among which you can recognize waste of electronic equipment and various objects: screens, pipes, bolts, wheels, hardwares, robotic dolls. These mountains of waste are found in the darkest corners of cities, where in the background you can glimpse a road with a whizing SUV, or some mysteriously illuminated uninhabited buildings. Above all, she represents the contemporary collapse: from the sinister beauty of wastes to the electric life of the metropolis, which survives and remains darting in its wastes. Lately she has also turned to street art, on walls, strictly declining ones, she use to paints with spray and brush. In the oil canvases, the compositions with bright, acidic and hypersaturated colors form abstract patterns, in which the color element prevails over the form melting in the light, which liquefies the edges, and composes the objects into a paradoxical harmony. In these canvases, the stroke gives way to color, to the compositional pleasure of an unreal and very vital palette. A kind of lyric of the modern decline emerges, a possible poetry, excessive and toxic, like an epic song, dazzled by the ruins that our lifestyle creates.
Lisa Stefani é una pittrice nata a Vicenza nel 1991, vive e lavora a Torino.
Le sue opere rappresentano scene di vita quotidiana, ritratti, stili di vita contemporanei, ma anche il potere e la cultura di massa.
Attualmente dipinge soprattutto scorci di città radioattive, evocando degrado, periferie isolate, caos urbano: si vedono bidoni di rifiuti, tra cui si riconoscono scorie di apparecchiature elettroniche e oggetti vari: schermi, tubi, bulloni, ruote, ferraglia, bambole robotiche. Queste montagne di rifiuti si trovano negli angoli più bui delle città, dove in lontananza si può intravedere una strada su cui sfreccia un suv, o dei palazzi disabitati misteriosamente illuminati.
Rappresenta soprattutto lo sfacelo contemporaneo: dalla sinistra bellezza dei rifiuti alla vita elettrica della metropoli, che sopravvive e rimane guizzante nei suoi scarti.
Negli ultimi tempi si è affacciata anche alla street art, su muri, rigorosamente in declino, dipinge a spray e pennello.
Nelle tele ad olio, le composizioni dai colori accesi, acidi, e ipersaturati, tendono a formare dei pattern astratti, in cui l'elemento del colore prevale sulla forma che si scioglie nella luce, che fluidifica i contorni, e compone gli oggetti in una paradossale armonia.
In queste tele, il tratto fa posto al colore, alla piacevolezza compositiva di una tavolozza irreale e vitalissima.
Ne emerge il canto del moderno declino, una possibile poesia, eccessiva e tossica, come un canto epico, abbacinato dalle rovine che il nostro stile di vita crea.
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Laura Ghirlandetti
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STREET VIEW WINDOW
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Dodici stampe che raccontano con occhio attento quello che lei vede dalla sua finestra. Un fermo immagine di un luogo della città, descrive minuziosamente un racconto visivo lirico dove il caos urbano diventa protagonista.
Osservando l'arte dei luoghi vista dalla finestra di Lisa Stefani, siamo chiamati a distinguere la nozione di ''luogo'' da altri termini ad esso apparentati: paesaggio, territorio, ambiente che di fronte alla portata del lemma ''luogo'' appaiono come pallidissimi sinonimi.
Luogo è lo spazio dove l'uomo riconosce e vive se stesso, uno spazio carico di memoria, coerente, che risuona emozioni composte da miriadi di intersezioni, di rapporti intimi o sociali nei quali l'eco delle antiche relazioni parla la lingua di un presente ancora vivo: luogo dunque è lo spazio nel quale l'uomo vive le sovrapposizioni di influenze con le quali è invitato a confrontarsi. Nulla è estraneo all'uomo nei suoi luoghi e l'arte è certamente un elemento fortemente identitario.
Lisa Stefani segnala come l'arte ci inondi; non c'è luogo che appaia così straniero se siamo circondati dalla non bellezza che diventa bellezza.
Lavatrici, divani abbandonati, uomini che dormono in strada, la solitudine, tutto ci viene consegnato e riproposto in forma di eredità, quale patrimonio da custodire e da correggere perché a fruirne siano le generazioni future, nella dinamica di una co-presenza tra passato e futuro affinché ''stare al mondo'' completi l'esperienza umana di essere migliori.
I ''luoghi'' di Lisa Stefani sono i non luoghi di un isolamento spesso nebuloso che ridefiniscono la natura stessa dell'arte.
Nella sua pittura è l'arte a farsi luogo come medium di interazione tra testimonianza e fruizione e allo stesso tempo capace di imporsi come ''nuovo'' ad ogni osservazione.
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Rosy Togaci Gaudiano

IL DENTE DELLA TIGRE
Personale di Lisa Stefani, a cura di Laura Ghirlandetti
Stridenti visioni circa potere e stili di vita contemporanei; un'indagine estetica del sistema capitalista in corso d'opera.
inaugurazione: lunedì 17 dicembre ore 18,00
visitabile fino al 18 gennaio 2019
giovedì, venerdì e sabato dalle 17.00 alle 19.00
presso Circuiti Dinamici, via Giovanola 17/21, Milano
Questa mostra è la prima personale dell'artista Lisa Stefani, che qui espone lavori dedicati alla città di Milano, e all'osservazione dello scenario politico internazionale, operando un'indagine estetica del sistema capitalista in corso d'opera e riflettendo con insistita pazienza analitica su un presente sempre più sfuggente, rapido, con un sorriso tra l'ironico e lo sconsolato.
Sono perlopiù stridenti o ironiche visioni circa potere e stili di vita contemporanei, osservati con piglio critico e descrittivo.
Lo stile di Lisa Stefani si fa in questi lavori più asciutto, tendenzialmente meno espressionista che in altre tele, esprimendosi primariamente nel disegno, nella linea che sintetizza e coglie la forma, nel tratto che vuole testimoniare e raccontare.
La prima serie di opere sono dedicate alla metropoli italiana per eccellenza: Milano, la sua vita notturna, il suo stile di vita che si esprime bene con i colori più acidi; ed è senza dubbio la Milano del primo incontro: il consumo come stile vita, la tecnologia, l'aggressività e il lusso talvolta esibiti come passaporto e lasciapassare, questi ultimi rappresentati in particolare da Fluffy elegante barboncino ringhiante, con pettorina solidale alle lotte dei gilet gialli.
In quest'aria svettano, è il caso di dirlo, due torri rappresentative della città: l'antenna delle reti Mediaset, e "il dente della tigre" (opera che ha dato il titolo all'esposizione): la torre della finanza e grattacielo più alto d'Italia, la torre-guglia della banca Unicredit situata in piazza Gae Aulenti, inconfondibile picco dello skyline meneghino contemporaneo.
La mostra prosegue con la stampa-collage, che unisce visionarietà e descrizione, N.W.O. (Nuovo Ordine Mondiale) dove compare un Trump novello tuffatore, forse una citazione della celeberrima versione conservata a Paestum, in volo e in procinto di atterrare in piscina, direttamente nelle fauci spalancate di Kim Jong-un, ritratto come volto alla rovescia; l'opera scelta come locandina della mostra, è disseminata di simboli che rendono l'atmosfera credibile e surreale al contempo.
Il percorso procede rappresentando le icone della politica internazionale: un Trump abbozzato e scomposto, vivissimo, con capelli veri che fuoriescono dalla tela, titolo dell'opera appunto Golden Hair, divertita dichiarazione di eccesso, e al contempo implicito invito al contatto come fonte di un'empatia possibile.
Kim e The future sono opere grafiche dove il tratto è sintetico, e di grande forza: un ritratto del politico, militare e dittatore nordcoreano; e un'onirica visione di sguardi incrociati e raggi laser, ironica e fortemente pop.
Per finire la lettura della mostra: la tavola in legno dedicata al Femminile battagliero, ricoperta da una canottiera strappata e macchiata recante la stampa Wonder Woman, dedicata alla forza e alla vulnerabilità di ogni donna, ma anche alla sua rappresentazione collettiva.
Laura Ghirlandetti
SHOWS
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​2021
Street view Window (solo show), curated by Rosy Togaci Gaudiano, Streetview Art Gallery, Turin
​2020
I Sorgivi, curated by Laura Ghirlandetti, Spazio Punto, Milan
2019
Paesaggi immaginari/Imaginary landscapes, curated by Connessioni Culture Contemporanee and Soqquadro Cultural Association, Reggia Borbonica di Portici, Naples
2018
Il dente della tigre/The tooth of the tiger (solo show), curated by Laura Ghirlandetti, Circuiti dinamici Cultural Association, Milan
Senza titolo voglio stupirvi/Without title I want to amaze you, curated by Giovanni Mangiacapra, Santa Maria la Nova, Naples
Non forma dal bianco al nero/Not form from white to black, curated by Giovanni Mangiacapra, Villa Favorita, Ercolano
La Medusa: Este - Kraków, curated by Galeria ASP w Krakowie, Gallery of the Academy of Fine Arts in Krakow
2017
2017 Combat Prize, exhibition of the finalists, curated by Paolo Bateni, Villa Mimbelli, G. Fattori museum, Livorno
Circuiti dinamici under 35, curated by Daniela Pacchiana, Circuiti Dinamici Association, Milan
2016
Made in Venice, curated by Enas Elkorashy, made in .. Art Gallery, Venice
110th Young Artists Collective, curated by the Bevilacqua La Masa Foundation, Piazza San Marco Gallery, Venice
2015
18th Biennial of the engraving of Varna, curated by Boris Georgiev Art Gallery, Sofia, Bulgaria
Amazones, curated by Paolo Dolzan, Antica Pieve dei Ss. Giacomo and Giacomo, Grigno, Trento
Bianco e nero/Black and white, curated by Saverio Simi de Burgis, Atelier 3 + 10, Marghera, Venice
2014
Giuseppe Gambino Painting Prize, Preganziol, Treviso
Guerra e pace/War and peace, curated by Collettivo La Qasba and Silvia Maria Carolo, B55 Polo Giovani, Vicenza
Canis Latrans, curated by Collettivocoyote, Sale D.o.c.k.s., Venice
2013
Io sono diverso/I am different, curated by Metamorfosigallery, B55 Polo Giovani, Vicenza
Corpo in formazione/Body in formation, curated by Alberto Balletti and Vasil Kolev, Sofia, Bulgaria